
Le zecche, a differenza delle pulci, non sono insetti ma appartengono alla classe degli aracnidi come ragni, acari e scorpioni. Vengono suddivise in dure e molli e ne esistono numerose specie in tutto il mondo, Italia inclusa. Il rischio sanitario legato alle zecche, non è dovuto alla suzione del sangue in quanto tale (che può comunque rappresentare un problema in corso di una infestazione massiva), ma alla capacità di trasmettere microrganismi patogeni responsabili di alcune note malattie infettive.
Come prevenire il contatto?
I luoghi erbosi, parzialmente ombreggiati e con clima caldo umido, rappresentano uno degli habitat più congeniali alle zecche. Evitare o ridurre la presenza nostra e dei nostri animali in luoghi aventi queste caratteristiche, è il primo passo per limitare il rischio. Altro elemento cardine nell’ambito della prevenzione, è fornito dall’utilizzo degli antiparassitari repellenti sui nostri pet. E’ bene anche controllare e spazzolare il mantello dei nostri animali al rientro da una passeggiata in luoghi a rischio.
Cosa fare in caso di contatto?
E’ molto facile trovare una zecca mentre compie il pasto di sangue. Questa, sarà saldamente attaccata alla cute dell’animale dal rostro (una componente dell’apparato buccale), mentre il resto del corpo sarà libero e gonfio. In queste condizioni è importante recarsi prontamente dal veterinario per la rimozione meccanica del parassita, così da limitare il rischio di trasmissione di eventuali microrganismi patogeni. Non è il caso rimuovere autonomamente il parassita se non si ha un’adeguata preparazione, né tantomeno ricorrere a metodi della tradizione popolare (alcool olio etc.).
E se la trasmissione fosse già avvenuta?
In questo caso è consigliabile eseguire uno screening di laboratorio su sangue, per individuare la presenza di malattie infettive trasmesse da artropodi, da effettuarsi almeno 2-4 settimane dopo il morso. Questo potrà essere ripetuto a distanza di alcuni mesi. I sintomi legati al morso di una zecca sono febbre, letargia, abbattimento ed inappetenza. In caso di comparsa di sintomi dopo il contatto accertato, è fondamentale rivolgersi immediatamente al proprio medico veterinario per iniziare subito un adeguato iter diagnostico e terapeutico.