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Sindrome da dilatazione/torsione gastrica

La dilatazione gastrica è una grave e frequente condizione patologica che colpisce con maggior incidenza le razze canine di grande taglia e a torace profondo. La sindrome nel suo insieme è costituita da una serie di eventi a catena ad esordio iperacuto (minuti/ore) con esito fatale se non trattati per tempo.

A seguito di processi fermentativi all’interno dello stomaco con produzione di grandi quantità di gas, si genera una severa dilatazione gastrica.

Una inadeguata eliminazione degli stessi gas, associata ad una ridotta capacità dei sistemi di ancoraggio dello stomaco, esita in una graduale torsione dello stesso sul suo asse longitudinale con entità variabile  dai 180°ai 360°.

Una volta generatasi la torsione si hanno sia conseguenze meccaniche sull’apparato digerente date dall’occlusione gastro-intestinale ed esofago-gastrica, che gravi conseguenze emodinamiche, vascolari e metaboliche.

La torsione provoca infatti occlusione vascolare che esita in fenomeni ischemici, stasi/congestione venosa e sindrome compartimentale.

Cos’è la torsione della milza?

Non meno importante è la torsione della milza che segue meccanicamente quella gastrica, complicando i deficit emodinamici ed ischemici.

Sebbene non sia del tutto chiaro quali siano le cause della dilatazione fermentativa, alcuni fattori quali il tipo di alimentazione, l’attività fisica dopo il pasto e la lassità dei tessuti, sembrerebbero avere un ruolo nella genesi della patologia.

Tuttavia è bene ricordare che tale condizione può colpire qualsiasi cane di qualsiasi età, sesso o razza, anche in condizioni ambientali (alimentazione, movimento, ecc.) ottimali.

Quali sono i sintomi?

La sintomatologia è caratterizzata da abbattimento improvviso, aumento di volume dell’addome, talvolta sete convulsa e conati di vomito improduttivi.

E’ probabilmente proprio quest’ultimo il sintomo più rilevante. Non è raro infatti che soggetti giovani e di elevata tempra non manifestino abbattimento durante i primi minuti/ore dell’evento o che in cani di grande taglia non sia evidente la distensione dell’addome.

La presenza di conati improduttivi deve sempre indurre il proprietario a recarsi in pronto soccorso per una valutazione approfondita.

Il trattamento prevede in primo luogo una adeguata stabilizzazione clinica ed emodinamica, seguita da lavanda gastrica e solo alla fine da approccio chirurgico.

Sebbene un intervento adeguato e precoce consenta di salvare la vita dell’animale in una buona percentuale di casi, non mancano le complicazioni post-operatorie dovute alle pre-esistenti ischemie ed i cosidetti “danni da riperfusione”.

Sebbene un controllo sui fattori ambientali possa ridurre l’incidenza della patologia, questo non è sufficiente ad eliminare i rischi.

Proteggere il nostro cane dalla sindrome da dilatazione-torsione gastrica è importante, soprattutto se questo sia incluso in una razza o morfotipo a rischio (Alano, pastore tedesco, dobermann, boxer, basset-hound, ecc).

L’unica soluzione efficace è fornita dalla chirurgia preventiva mediante una procedure denominata “gastropessi”, una tecnica che consiste nell’ancoraggio dello stomaco alla parete addominale così da impedirne meccanicamente la torsione.

La procedura può essere eseguita sia mediante approccio tradizionale che laparoscopico.

Noi dell’Ospedale Veterinario Croce Azzurra consigliamo di effettuare la gastropessi preventiva contestualmente alla sterilizzazione della cagna, così da ottimizzare le due procedure in un’unica procedura chirurgica.

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