
Api e vespe sono insetti che condividono con uomo ed animali domestici molti degli spazi urbani e rurali. Sono provvisti di un pungiglione in grado di iniettare veleno, composto da istamina e diverse componenti proteiche. Queste sostanze sono le responsabili del dolore intenso, del rossore e del gonfiore che seguono alla puntura. In alcuni casi si ha inoltre una risposta allergica con intensità variabile che va dalla semplice tumefazione/edema locale sino alle più temute complicazioni respiratorie e cardio-vascolari che caratterizzano lo shock anafilattico.
Quali sono i sintomi?
Il primo e più evidente sintomo è legato al dolore intenso che si manifesta con vocalizzi e fastidio nella sede di puntura (zoppia improvvisa, sfregamento del muso con la zampa, leccamento, ecc..). I sintomi possono limitarsi a questa fase oppure progredire con tumefazione/edema dell’area interessata, particolarmente evidente quando riguarda la regione facciale. Sebbene l’edema locale non sia di per sé pericoloso, lo diventa quando la localizzazione riguarda la lingua o più in generale bocca e/o gola, a seguito della prensione o ingestione dell’insetto. In queste sedi infatti una semplice tumefazione può generare un fenomeno ostruttivo, con conseguenze potenzialmente gravi.
Cosa fare in caso di puntura?
Il primo passo è quello di ridurre il dolore, così da limitare lo stato di agitazione del nostro animale; una buona soluzione è quella di applicare del ghiaccio coperto da un panno, sulla sede interessata. Una valida alternativa viene fornita dalle soluzioni di ghiaccio spray, queste possono inoltre essere portate con sé, quando si conduce il proprio cane in spazi esterni (gite, escursioni, ecc..). Altra accortezza, è quella di controllare la persistenza del pungiglione nella sede della puntura, questo potrebbe infatti restare ancorato alla cute, quando l’insetto pungitore è un’ape. Ben più complesso è invece l’intervento all’interno della bocca o della gola, dove potremo fare ben poco se non affrettarci presso la prima struttura veterinaria disponibile. Portare il proprio pet presso una struttura veterinaria è comunque consigliato, dato il potenziale rischio di shock anafilattico, che può manifestarsi anche dopo svariati minuti dal contatto. L’utilizzo “fai da te” di farmaci è sconsigliato perché potrebbe risultare dannoso più della puntura stessa. Tuttavia, in vista di una gita programmata, in luoghi geograficamente distanti dalle aree urbanizzate, potrebbe essere utile concordare preventivamente con il proprio veterinario, un approccio farmacologico d’urgenza.