
Conosciamo l’importanza di proteggere i nostri cani dall’infestazione di pulci e zecche ed insetti volanti. Proprio nei confronti di questi ultimi, si è svolta nell’ultimo decennio ampia ricerca e produzione di prodotti specifici, al fine di limitare il rischio di contrarre e diffondere la leishmaniosi canina.
Sebbene vi siano delle differenze tra i diversi prodotti disponibili in commercio, quasi tutti hanno in comune l’utilizzo dei piretroidi. Queste sono molecole di sintesi, derivate da molecole naturalmente presenti in alcune piante (le piretrine).
Tuttavia, sebbene tali composti siano ben tollerati dal cane domestico e dall’uomo ai dosaggi commerciali e svolgano un ruolo chiave nel controllo della diffusione di alcune malattie quali la leishmaniosi, rappresentano un vero e proprio pericolo per il gatto.
Questi non sono infatti in grado di biotrasformare la molecola in composti atossici, incorrendo in gravi intossicazioni ad esito potenzialmente fatale.
La via più comune di contatto è data dall’applicazione diretta sul mantello da parte del proprietario. Sebbene le case produttrici siano oggi particolarmente attente a segnalare il divieto di utilizzo sul gatto dei suddetti prodotti per cani, non di rado si assiste all’applicazione, seppur in buona fede, del prodotto sui felini di casa.
In tal caso si assisterà in breve tempo all’insorgenza di sintomi neurologici, con incoordinazione, tremori, ipersalivazione e nelle fasi tardive convulsioni.
Tali sintomi possono essere accompagnati inoltre da vomito, diarrea, alterazioni cardio-vascolari e respiratorie.
Come capire di aver utilizzato un prodotto non idoneo?
Come già detto, oggi le case produttrici ci vengono in aiuto riportando il divieto di utilizzo di un determinato prodotto sul gatto sulla confezione oppure nel bugiardino.
In generale dovrebbero essere evitati tutti quei prodotti contenenti piretroidi (permetrina, deltametrina, ecc).
Va tuttavia precisato che, a seguito del riscontro sempre più frequente di leishamniosi nel gatto, alcune aziende hanno formulato prodotti repellenti a base di permetrine a dosaggi non tossici.
Cosa fare in caso di applicazione a rischio?
Presa coscienza dell’applicazione errata di un prodotto repellente destinato al cane, è necessario intervenire immediatamente.
Bisogna per prima cosa lavare abbondantemente con acqua tiepida e sapone, tutte le parti del mantello esposte al farmaco, così da ridurne l’assorbimento. Il passo successivo prevede il trasferimento dal medico veterinario.
Se i sintomi sono già insorti, è importante recarsi immediatamente presso un struttura di pronto soccorso provvista di terapia intensiva, la gestione del quadro clinico in questi casi è infatti estremamente complessa e richiede l’utilizzo di strumentazione e personale dedicato.
E’ opportuno infine accennare alla convivenza, sempre più comune, tra cani e gatti. Ci si chiede spesso infatti se un cane, al quale è stato applicato il piretroide, sia di fatto un pericolo per il gatto.
Bisogna innanzitutto considerare il tipo di rapporto tra i singoli animali, sarà infatti molto più a rischio un gatto solito a stretti contatti con il cane (gioco, condivisione della cuccia, grooming, ecc), rispetto ad uno, che pur condividendone l’ambiente, non intrattiene alcuna interazione diretta.
Ad ogni modo è buona norma separare gli animali al momento dell’applicazione di un prodotto a rischio, sino ad assorbimento completo dello stesso (dunque anche per alcuni giorni).
Per quanto riguarda l’utilizzo dei collari antiparassitari, sono da evitare quei prodotti contenenti molecole a rischio per il gatto, in animali con interazioni dirette significative.